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Correlazioni in Medicina



Ablazione epicardica della tachicardia ventricolare: esperienza del UCLA Cardiac Arrhythmia Center


La ablazione epicardica ha dimostrato di essere utile nel trattamento della tachicardia ventricolare.

E’ stata riportata l’esperienza dell’UCLA ( University of California Los Angeles ) Cardiac Arrhythmia Center ( Stati Uniti ) riguardo al mappaggio e alla ablazione pericardica.

I pazienti giunti alla osservazione per ablazione, nel periodo 2004-2011, sono stati divisi in 3 gruppi: cardiomiopatia ischemica, cardiomiopatia non-ischemica e aritmie ventricolari idiopatiche.

I pazienti con tachicardia ventricolare cicatrice-mediata che sono stati sottoposti a mappatura ed ablazione epicardica e endocardica combinata ( ablazione epi-endo ) sono stati confrontati con quelli che hanno subito solo ablazione endocardica ( ablazione solo-endo ) riguardo al successo procedurale acuto, e ai risultati clinici a 6 e 12 mesi.

Tra i 144 pazienti selezionati per ablazione della tachicardia ventricolare, 95 pazienti sono stati sottoposti a 109 procedure epicardiche ( tasso di accesso 94% ).
Le complicanze maggiori sono state osservate in 8 pazienti ( 8.8% ) con sanguinamento pericardico ( maggiore di 80 cm3 ) in 6 casi ( 6.7% ), senza tamponamento cardiaco, intervento chirurgico.
Non c’è stato nessun decesso nel corso della procedura.

I pazienti con cardiomiopatia ischemica che sono stati sottoposti ad ablazione combinata epi-endocardica hanno presentato un miglioramento della libertà da tachicardia ventricolare, rispetto a coloro che hanno subito solo ablazione endocardica a 12 mesi ( 85% vs 56%, P=0.03 ).

Nei pazienti con cardiomiopatia non-ischemica, nessuna differenza è stata osservata tra chi è stato sottoposto ad ablazione epi-endo e quelli sottoposti solo ad ablazione endo a 12 mesi ( 36% vs 33%, P=1.0 ).

Nella aritmia ventricolare idiopatica, solo 2 dei 17 pazienti sono stati ablati con successo per via epicardica.

Dall’esperienza di un singolo Centro, i tassi di complicanze sono risultati accettabilmente bassi. Il miglioramento degli esiti clinici era correlato alla ablazione combinata epi-endo nei pazienti con cardiomiopatia ischemica.
I pazienti con cardiomiopatia non-ischemica rappresentano una popolazione in crescita; il tasso di recidiva clinica rimane alto nonostante l'ablazione epicardica.
L’ablazione epicardica ha una bassa resa nei soggetti con aritmie ventricolari. ( Xagena2013 )

Tung R et al, Heart Rhythm 2013; 10: 490-498

Cardio2013 Chiru2013


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